Il silenzio regna sovrano oggi all’Oasi; solo lo scricchiolio delle secche foglie dei Pioppi mi accompagna sul sentiero; anche gli sfreccianti Martin pescatori sono taciturni. Il livello del lago sta scendendo lasciando affiorare le prime sassaie che diventano ritrovo di Folaghe e di qualche Cormorano; in Cantùn affiorano i resti di barche in legno abbandonate da anni. Al limitare dei canneti, nella zona melmosa che lentamente si scopre, due Piro Piro piccolo, una Garzetta, un Airone bianco, qualche Porciglione e due Frullini cercano cibo. Le Canne di palude hanno perso il loro verde brillante e lentamente inchinano i loro pennacchi e si accasciano; qualche amico osserva che i canneti, in particolare quelli dell’Isolino, si stiano sempre più riducendo di superficie; quest’anno anche le Tife sembrano essersi ridotte di numero. Qua è la resistono solo poche macchie di giallo brillante dei fiori del Topinambur, del Solidago; tra gli arbusti rosseggiano le bacche delle Rose selvatiche, quelle del Viburno e, ancora debolmente quelle della Fusaggine mentre la Buddleja (Albero delle farfalle), ostenta ancora qualche infiorescenza lilla a richiamare le ultime farfalle svolazzanti. Dopo una strana Estate, è Autunno.
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