Particolarmente animato il Cantùn in questi giorni di Pasqua. Le attente osservazioni in particolare di oggi, oltre ai "soliti locali", rilevano la presenza di un nutrito numero di Mestoloni, otto maschi e quattro femmine; una coppia di Canapiglie, almeno quattro coppie di Marzaiole e una femmina di Moriglione.

Voltando le spalle al lago e cercando attentamente, molto attentamente, nell'intrico della vegetazione, eccolo, è tornato il "mio amico" Assiolo! 

Non dimenticate di fare un giro sul lungolago, dopo l'imbarcadero, per osservare Smerghi maggiori e Fistioni turchi che sono richiamati dalla distribuzione quotidiana di un cibo "innaturale" per loro, il pane.

Ci sono due cose da non fare oggi.

La prima: andare all’Oasi per non correre il rischio di essere colpiti da rami o da piante che sono abbattute dal vento.

La seconda: non andare all’Oasi per non perdersi  lo spettacolo degli uccelli in volo: Nibbio bruno, Falco di palude, Poiana, Cigni (che fatica fanno!), Aironi, Cormorani.

Io ho già disobbedito, a voi resta ancora qualche ora!

Non proprio la prima pagina, ma una importante, è quella che la  Rivista Italiana di Ornitologia  dedica alla prima nidificazione accertata in Provincia di Varese dell’Assiolo, il piccolo rapace notturno detto anche Chiù dal suo tipico verso.

La nidificazione è avvenuta  proprio all’Oasi della Bruschera.

In allegato, qui sotto, la pagina della rivista (oppure qui).

A distrarre l’attenzione dai fatti avvenuti all’Oasi in questo ultimo periodo (pesca di frodo e, vedi La Prealpina di ieri, lo Svasso “impiccato”), questa settimana hanno provveduto i voli di molte Marzaiole e, stamane, dopo avere sorvolato con attenzione la zona, due Nitticore si sono posate nel canneto.

Pare che i Cormorani siano in aumento; giovedì pomeriggio ne ho contati circa 150, la maggior parte posati sugli alberi dell’Isolino.

Le osservazioni sulla diminuzione delle aree di canneto sembrano essere dimostrate in questa fase post invernale e in particolare attorno all’Isolino: speriamo che già i nuovi germogli di quest'anno comincino a riprendersi lo spazio perso.

Sono ventotto gli Aironi cenerini che, col binocolo, conto oggi pomeriggio sull’Isolino: quattro sui rami e ventiquattro a terra. Ripeto ancora il conteggio perché è la prima volta che ne vedo così tanti all’Oasi; per poco non superano i Cormorani coi quali ne condividono i pochi metri quadrati e i suoi alberi. Certo, una decina di anni fa di neri Cormorani ne contavo fino a trecento e non avevano rivali.

Poco prima del tramonto, come tutte le sere, le cinque quasi candide Oche del campidoglio, in colonna, lasciano il lungolago e approdano all’Isolino; poi ritornano in acqua, lo aggirano per metà e sbarcano di nuovo usando la scaletta in pietra. Appena guadagnano goffamente il primo scalino, il vicinissimo Airone cenerino pare spaventarsi e si alza in volo innescando così il decollo di quasi tutti gli altri. Lo stormo si dirige verso sud e poi si divide, alcuni paiono voler ritornare ma poi scelgono o il canneto o gli alti pioppi della terraferma.

Ora l’Isolino resta in “bianco e nero”.